sono iniziati i lavori del nuovo consiglio comunale di Venezia e la prima azione registrata è decisamente significativa e di buon auspicio per il proseguimento.

merito della lista “in comune” che ha presentato una proposta di delibera di iniziativa consiliare per la creazione della “anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati”, che spero vivamente venga sostenuta con forza anche dal PD.

in pratica si renderebbero pubblici stipendi, rimborsi spese e gettoni di presenza percepiti da consiglieri comunali, sindaco e assessori; e in più verrebbero periodicamente pubblicati dichiarazione dei redditi, interessi finanziari ed eventuali incarichi in società di capitali. In aggiunta anche alcuni elementi per valutare la partecipazione ai lavori del comune quali presenze e votazioni effettuate.

l’aspetto, a mio avviso, più rilevante è che tale anagrafe verrebbe estesa anche ai “nominati”; cioè a chi ottiene incarichi direttamente dall’amministrazione in enti partecipati o controllati. per questi verrebbero resi pubblici anche i curricula.

quello della trasparenza nelle nomine è uno dei miei pallini da molto malgrado sia consapevole che la trasparenza non sia la soluzione immediata ad ogni male. come non dico che le regole attuali sono sbagliate in sé; ma sono assolutamente certo che è sbagliato l’uso che se ne fa. concorsi pubblici, chiamate dirette, spoil system, sono tutti applicati “all’italiana”. e si sa che qui dominano consociativismo, clientele, nepotismo e via discorrendo; il problema è noto e universalmente riconosciuto; e non si può di sicuro pensare di sradicarlo con regole talmente rigide da non potere essere rispettate, com’è abitudine qui.

sono convinto che adottare la massima trasparenza sia il primo passo da fare per iniziare a cambiare la mentalità di governanti e governati.

quindi ben vengano questi primi criteri di trasparenza in modo che i cittadini abbiano, almeno, la possibilità di valutare le scelte fatte per loro conto; e, eventualmente, di fare pressione sulla giunta nel caso non le ritengano soddisfacenti.

tutto questo è, però, una forma di controllo a posteriori; mentre ritengo che la massima efficacia si possa ottenere solo rendendo possibile tale forma di controllo da parte dell’opinione pubblica, anche durante il processo decisionale.

in particolare vedrei favorevolmente l’obbligo di dare la massima pubblicità ai posti da assegnare, così da consentire di proporsi a tutti i cittadini, e quello di rendere di pubblico dominio anche le candidature ricevute, non solo le nomine effettuate.

le rivoluzioni si fanno un passettino alla volta.